Il fascino delle Terre Sigillate


Ho sempre avuto una sottile antipatia per le superfici troppo lucide e perfette, fredde al tatto anche se magari bellissime di colore. Preferisco le sfuggiture degli smalti poco coprenti, l'aridità degli ingobbi, il fascino lucido e morbido della levigatura, con cui i popoli antichi trattavano i loro oggetti di terracotta.
Per questo mi sono entusiasmata scoprendo le Terre Sigillate.
Si tratta di una patina semilucida e vellutata al tatto, costituita da argilla appositamente decantata , che viene data sui pezzi come un ingobbio e cotta poi a 920°. I colori caratteristici sono quelli caldi della terra: aranci, marroni, avana, ocra, che diventano
splendidi neri se sottoposti a riduzione.
Il nome "terra sigillata" è stato preso in prestito da un tipo di ceramica di epoca romana, particolarmente diffusa nella zona di Arezzo, coperta da una patina rossa e prodotta mediante un sigillum, cioè uno stampo.