Le mani e l'inconscio
Lavorare la creta con le mani, e lasciarsi guidare più dalla 'pancia' che dal cervello, significa scoprire, nelle forme che nascono, 'segni' della propria coscienza o del proprio inconscio.
Soprattutto quando si usano tecniche libere, come il colombino o la lastra, più che il tornio. Allora sì che la rabbia, la tristezza, la serenità, il senso di vuoto o di pieno, diventano forme...chiuse, strette, lunghe, larghe, aperte, accoglienti. E diventano colori, negli smalti con cui gioco.